Madonna di Guadalupe

Madonna di Guadalupe
Madonna di Guadalupe

L’immane tragedia che ha accompagnato la conquista del Messico da parte degli spagnoli, sancisce par un verso la caduta completa del regno degli aztechi e per l’altro l’affacciarsi di una nuova cultura e futura civiltà nelle americhe originata dalla mescolanza tra i vincitori e i vinti.

In questo contesto va collocata l’apparizione della Madonna a Juan Diego alle pendici del Tepeyac.

Preceduta da un estasiante canto di uccelli una voce di donna assai gentile chiede a Juan Diego di avvicinarsi….Juan Diego asserisce che, giunto sul colle, si trovò davanti una bellissima Signora risplendete di luce ,in piedi, vestita come di “un abito di sole “…anche l’erba e i sassi intorno ai piedi della Signora erano risplendenti…

“SAPPI, MIO AMATISSIMO FIGLIO, CHE IO SONO LA SEMPRE VERGINE MARIA SANTISSIMA… DESIDERO ARDENTEMENTE CHE IN QUESTO LUOGO VENGA INNALZATO UN TEMPIO IN MIO ONORE. QUI INFATTI DESIDERO MOSTRARVI TUTTO IL MIO AMORE, LA MIA COMPASSIONE, DARVI IL MIO AIUTO, ESSERE LA VOSTRA DIFESA, PERCHÈ IO SONO LA VOSTRA TENERISSIMA MADRE.”

Per farsi ben capire da Juan Diego, la Vergine parla in dialetto “nahuatl”!

La celeste Signora chiede poi a Juan Diego di recarsi dal vescovo del Messico per chiedergli di costruire una chiesa ai piedi del colle.

Juan Diego obbedisce, si reca dal vescovo Zumarraga che lo ascolta benevolmente ma non lo esaudisce. Tornato sui suoi passi alle pendici del Tepeyac si accorge che la Signora lo sta aspettando …

“O mia amabilissima Signora, affida, ti prego, il Tuo messaggio a qualche persona importante, a qualcuno cioè che sia conosciuto, rispettato, stimato, perché trovi credito. Io purtroppo sono un uomo privo di valore, un individuo che non conta assolutamente nulla nella società…”

La Signora sorrise a Juan Diego ma lo invitò a non scoraggiarsi poichè era assolutamente necessario che la missione fosse compiuta da lui; per questo tornasse il giorno dopo dal vescovo per fare nuovamente la richiesta della Vergine…

“DIGLI NUOVAMENTE CHE SEI UN MESSAGGERO DI MARIA SANTISSIMA”.

Ancora Juan Diego obbedì alla Signora e, congedandosi Le diede appuntamento per la sera del giorno dopo.

Essendo domenica il giorno dopo, Juan Diego si recò a Messa e poi ancora dal vescovo davanti al quale scoppiò in pianto dirotto e in suppliche per il tempio che la Signora chiedeva. Il vescovo ascoltò attentamente ma, anche questa volta lo congedò dicendo che gli avrebbe creduto se gli avesse portato un segno.

Tornato Juan Diego alle pendici del Tepeyac incontrò ancora la Signora alla quale riferì le parole del vescovo.

Allora la Madonna gli disse che la mattina dopo gli avrebbe dato il segno richiesto dal vescovo. Ma a questo punto essendo lo zio di Juan, gravemente ammalato e desideroso di un prete che lo confessasse per finire in bene i suoi giorni Juan si diresse in città ma per una strada diversa da quella normalmente fatta gli altri giorni proprio per non dover incontrare la Signora e doversi dolorosamente scusare di non potersi fermare con Lei…. Ma la Madonna gli venne incontro scendendo dal monte e gli chiese cosa fosse accaduto e dove fosse diretto. Juan Diego spigò che lo zio era gravissimo per la peste contratta e che lui stava cercando un sacerdote che potesse assisterlo…. “Mia amabilissima Signora, non avertela a male con me, perdonami.Ti assicuro che domani verrò qui di corsa”:

La Vergine, sorridendo lo rassicurò, suo zio non sarebbe morto, anzi, proprio in quel momento sarebbe guarito perfettamente…(fu proprio in quella stessa ora che si potè poi confermare la guarigione dello zio di Juan) .Invitò Juan a salire il colle per raccogliere una gran quantità di fiori, tagliarli, farne mazzi da offrire a Lei. Così fece Juan Diego e così accadde: fiori magnifici in una stagione invernale rigida : rose di Castiglia con tanto di rugiada… Li portò alla Vergine che li prese tra le mani e li ripose nella tilma di Juan perché li portasse al vescovo e che il vescovo si decidesse a far costruire il tempio alla Vergine.

Con la “tilma” ricolma di fiori Juan tornò alla casa del vescovo : dopo lunghissima anticamera fu finalmente ammesso in udienza e raccontò quanto la Madonna lo esortava a dire aprì la tilma, i fiori si sparsero sul pavimento ma nello stesso istante sulla tilma si disegnò l’immagine della vergine.. Il vescovo e tutti i presenti caddero in ginocchio , in preghiera, il vescovo chiese perdono a Juan Diego per non aver prestato subito ascolto alle parole della vergine Poi gli sfilò dal collo la tilma e la collocò nella sua cappella personale.

Nei giorni seguenti si venne a sapere del fatto e anche del vescovo che si era recato a Tepeyac e aveva dato subito ordine di costruire la cappella alla Vergine- cosa che si ultimò in pochi giorni- tanto che appena quattordici giorni dopo l’apparizione l’immagine miracolosa vi fu solennemente condotta.

Di tutte le cose che si possono dire sull’immagine impressa nella tilma di Juan Diego certamente la più sconvolgente è quella realtiva alle immagini di persone che una commissione di scienziati, applicando al dipinto il metodo di ingrandimento usato dalla Nasa sul Viking 2.000 volte ha scoperto negli occhi della Madonne. Non si sa con esattezza di chi si tratti, ma si suppone sia ritratti Juan Diego, il vescovo e altri ignoti personaggi.che si trovavano stupefatti e in preghiera durante il miracolo nella stanza del vescovo.

La Madonna si presenta come meticcia o morenita, indossa una tunica rossa con fiocchi neri, quelli che denotavano nella cultura india le donne incinte…ha il mantello color “giada” che soltanto gli imperatori potevano indossare… Lei, la nuova imperatrice dei popoli delle americhe, Lei immensamente grande ed immensamente buona verso i suoi figli…

Per queste pagine abbiamo considerato ed attinto dal volume “Le apparizioni della vergine Maria” di Paola Giovetti ED S. Paolo 1996.

In Maria i popoli delle Americhe hanno trovato la loro via della liberazione…Forse questa è una “teologia della liberazione” ancora tutta da scoprire ma non per questo meno attraente.